Sunday 29 November 2020

A hazardous "re-tweet"

 On 20th December 2019 Pope Francis visited a school in Rome, and answered questions from the students. Pope Francis' response to two of the students, in the original Italian, is below (there is no English translation on the Vatican website). My partial translation is inserted - I will try to do a full translation when I have more time.

The major part of Pope Francis' first answer is an account of his own experience living as a young person in Argentina, in a natural encounter with other young people of different faiths at school and at home. It was a natural education to co-existence. And it is a situation where an explicit attempt to convert would represent an abuse of the natural friendships of the school and community - this is the proselytism that Pope Francis speaks against. And remember that Pope Francis' words are addressed to young people, in a school, where the same considerations would apply.

The essence of Pope Francis' second answer is that witness is the first step in evangelisation, and it is when witness arouses curiosity that it is then possible to speak explicitly. This is exactly in line with the teaching on the process of evangelisation in n.31 of the recently published Directory for Catechesis.

It is therefore quite scandalous to suggest that Pope Francis opposes or speaks out against the conversion of others to the Catholic faith: Pope Francis: "never try to convince an unbeliever"

DOMANDA – Francesco T.

Salve Santo Padre, io volevo chiederle, quando lei insegnava, che sguardi, che gesti, che pensieri aveva nei confronti di persone di altre credenze religiose, anche? [Holy Father, I want to ask you, when you teach, what look, what signs, what thoughts do you have before people of other religious beliefs?]

DOMANDA - Damiano

Buongiorno Santità, io volevo porle un quesito. Se un ateo venisse da lei e le chiedesse una ragione fondamentale per cominciare a credere che cosa gli risponderebbe? [Good morning, your Holiness, I want to ask you a question. If an atheist comes to you and asks you for one fundamental reason to begin to believe, what would you reply?]

PAPA FRANCESCO:

Andiamo alla tua prima. Quando insegnavo che sguardo e che parole avevo verso i ragazzi credenti o di altre religioni... Ma in Argentina c’è un fenomeno sociale, che è il fenomeno migratorio. Dopo le due grandi guerre ci sono state ondate migratorie dall’Europa, anche dall’Asia minore e gli italiani... Pensa che il 40 per cento degli argentini ha un cognome italiano, quasi l’altro 40 spagnolo. Poi polacchi, russi, tutti... anche arabi, che noi chiamavamo “turchi” perché venivano col passaporto del grande impero ottomano. C’è una mescolanza di sangue, un meticciato forte in Argentina - io sono figlio di un migrante – e questo ha fatto una cultura della convivenza. Io ho fatto la scuola pubblica e sempre avevamo compagni di altre religioni. Siamo stati educati alla convivenza: “C’è un ebreo, ah russo... Vieni, vieni! Io sono amico del russo!”. Dicevano russo perché la maggioranza degli ebrei venivano da Odessa, alcuni dalla Polonia ma la maggioranza da Odessa. Poi c’era qualche arabo, libanese, siriano... “Ah, turco! Vieni, vieni!”. Questo era maomettano, questo era ebreo... Ma tutti insieme giocavamo, al pallone, eravamo amici tutti. Questo a me ha insegnato tanto, che siamo tutti uguali, tutti figli di Dio e questo ti purifica lo sguardo, te lo fa umano. In Argentina c’è un piccolo gruppetto di cattolici troppo chiusi che non vogliono gli ebrei, non vogliono gli islamici ma questo gruppo, almeno a me non è mai piaciuto, è un gruppo che è all’angolo, hanno una rivista culturale ma non hanno incidenza nella società e quando io insegnavo li guardavo com’erano, questo è il segreto. Tu devi essere coerente con la tua fede. Non mi veniva in mente e non deve essere così di dire a un ragazzo o a una ragazza: “Tu sei ebreo, tu sei musulmano: vieni, convertiti!”. [It did not come to my mind, and it should not be like that, to say to a boy or girl: "You are Jewish, you are Muslim: come, be converted!"]Tu sii coerente con la tua fede e quella coerenza è quella che ti farà maturare. [You must be consistent with your faith and that consistency is what will make you mature.] Non siamo nei tempi delle crociate. E’ una cosa brutta ma che a me ha fatto soffrire tanto, un passo della “Chanson de Roland”, quando i cristiani, i crociati avevano vinto i musulmani e poi si faceva una coda di tutti i musulmani e davanti c’era il prete e un soldato. Il prete davanti alla fonte battesimale e tutti venivano - leggete quel passo – egli domandavano: “O il battesimo o la spada”. Questo è successo nella storia! Anche lo fanno con noi cristiani in altre parti anche lo stanno facendo ma quello che è successo da noi a me “vergogna” (fa vergognare) perché è una storia di conversione forzata, di non rispetto della dignità della persona. Per questo la mia esperienza era naturale con le persone di altre religioni perché il mio papà il lavoro del mio papà era ragioniere e lui aveva tanti clienti imprenditori ebrei e venivano a casa, era normale e non ho avuto questo come un problema. Ma deve essere normale. Niente lasciarli da parte perché hanno un’altra fede. E tu. Damiano, che parola userebbe per convincere qualcuno a diventare cristiano...

DAMIANO:

Se chiedesse a lei una ragione fondamentale per cominciare a credere...

PAPA FRANCESCO:

La prima è tutto. Davanti a un non credente l’ultima cosa che devo fare è cercare di convincerlo. Mai. L’ultima cosa che devo fare è parlare. Devo vivere coerente con la mia fede. E sarà la mia testimonianza a risvegliare la curiosità dell’altro che dice: “Ma perché tu fai questo?”. E lì sì posso parlare. Ma senti, mai, mai si porta il vangelo con proselitismo. [Before a non believer the last thing I must do is to try to convince them. Never. The last thing that I must do is to speak. I must live consistently with my faith. And it will be my testimony that will arouse the curiosity of the other who says: "But why do you do this?". And then it is possible to speak. But listen, never, never preach the Gospel with proselytism.] Se qualcuno dice di essere discepolo di Gesù e ti viene col proselitismo, questo non è discepolo di Gesù. Il proselitismo non si fa, la Chiesa non cresce per proselitismo. L’aveva detto Papa Benedetto, cresce per attrazione, per testimonianza. [Proselytism does not work, the Church does not grow by proselytism. As Pope Benedict said, it grows by attraction, by testimony]. Il proselitismo lo fanno le squadre di calcio, questo si può fare, i partiti politici, si può fare lì ma con la fede niente proselitismo. E se qualcuno mi dice: “Ma tu perché?”. Leggi, leggi, leggi il Vangelo, questa è la mia fede. Ma senza pressione. 

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